Sin da quando, nei vari meeting di Life Sentence, il buon Matthew Skud decise di affidarmi la rubrica dedicata ai “tricks” della produzione, ho preferito trattare ogni argomento restando, in un certo senso, in “superficie”. Ebbene, sempre dietro input dello stesso Skud, stavolta affondiamo il colpo andando più in profondità, cercando di dissolvere una nebbia particolarmente perenne per chi ci segue, soprattutto per i neofiti.

COSA SI INTENDE PER MIXING?

Si definisce come MIX di un brano l’INSIEME di quelle operazioni messe in atto allo scopo di AMALGAMARE in maniera ottimale una moltitudine di suoni, ritmiche, linee armoniche, per ottenere un flusso acustico che traducano (quasi) fedelmente le intenzioni artistico-tecniche dell’autore della traccia in questione.

Vediamo di addentraci nella materia…
Un banco analogico SS-L, fulcro delle session di mastering

Quando ci si siede davanti al sequencer (o davanti ad un banco analogico SS-L per i professionisti), sono in tanti, specialmente i più giovani, che pensano di aver composto un capolavoro che entrerà nella storia della discografia. Disgraziatamente (o fortunatamente), il vostro cammino è ancora alla fase iniziale. Quello che avete fatto è nulla di più di uno “sfogo creativo” basato su input artistici: la scelta di quella ritmica, di quel basso, di quel particolare effetto, ecc. Li avete messi insieme nudi e crudi, e avete visto che coesistono secondo una vostra logica compositiva. Come in un rapporto di coppia che dura da anni, il tutto va lavorato, scolpito, reso importante.

In poche parole, tutto deve suonare adeguatamente.

Da qui, segue appunto la fase del MIXING, fondamentale per qualsivoglia produzione. I suoni andranno processati, valorizzando elementi per voi importanti (un basso che fa da treno portante, una linea di synth che ipnotizza) e cestinando il superfluo. Tutto andrà giocato sulle frequenze di ciascun suono ,considerando che ciò che ascolterete abbraccia un range audio che va da 35 Hz ad un massimo di 16.000 Hz. Tenete conto che questa fase coinvolge due momenti temporali: quello dell’abbozzo (l’appunto audio, solitamente di appena un minuto dove viene ipotizzata una parte centrale, refrain, parte iniziale ed eventuale pausa) e della stesura complessiva. E non è detto che le vostre scelte tecniche vadano bene come nell’approccio iniziale. Spesso si dovrà rimettere mano in modo massiccio alle scelte di mix in molti punti, agli eventuali riverberi e delay o effetti scelti, addirittura ai suoni stessi!!! In sostanza, una scaletta abbastanza semplice può essere cosi’ descritta:

  1. Fase: IDEA (meglio se ve la siete già meditata in testa da giorni, immaginandovi il lavoro già ultimato).
  2. Fase: SCELTE DEI SUONI (cercate ciò che già sia ottimale da un punto di vista audio e compositivo e che sia QUELLO che CERCAVATE).
  3. Fase: BOZZA (cercate di realizzare un minuto comprendente accenni di intro, lancio, parte centrale e pausa, e riascoltate tutto più volte).
  4. Fase: CONFRONTO (mettete assieme ciò che avete fatto con ciò che ascoltate più frequentemente).
  5. Fase: PRE-MIX DELLA BOZZA (iniziate ad amalgamare il tutto in modo ancora massimale, non dettagliato, ma che già renda l’idea di ciò che volete realizzare al 70/80%).
  6. Fase: DEFINIZIONE dell’arrangiamento e dimensionamento dei suoni (riverberi, echi, distorsioni, e spazialità tra destra e sinistra).
  7. Fase: STESURA NON DEFINITIVA e scelte di mix più accurate.
  8. Fase: STESURA CONFRONTATA con altri lavori (il sound che vi siete immaginati deve coinvolgere operazioni che vi portino nella stessa direzione).
  9. Fase: STESURA DEFINITIVA, mix consolidato.
mix session logic x
Mix Session in Logic X

A questo punto, il vostro lavoro può dirsi concluso. Le scelte fatte assumono un carattere di definitività. Dopo i dovuti confronti con altri brani vicini (sia per schemi compositivi che per il sound ) al vostro, la track non subirà più alcun tipo di cambiamento e potrà dirsi “equilibrata”. Adesso subentra la fase finale, quella che consente al vostro lavoro di poter essere diffuso su una qualsivoglia piattaforma fisica e digitale (il megaclub, il negozio di abbigliamento, una web radio, ecc.), e cioè il MASTER.

COSA SI INTENDE PER MASTERING?

Si definisce MASTER di un brano la “finalizzazione” del vostro mix. Ovverosia la procedura secondo la quale il vostro brano viene “colorato” con accorgimenti chirurgici sullo spettro audio per fare risaltare e definire acusticamente tutte le vostre scelte all’interno del mixing. E’ la pennellata finale, fatta di interventi dettagliati e mirati, oltre ad un innalzamento dei livelli di volume in uscita. In sostanza, il master non fa altro che darvi una fotografia più nitida del vostro lavoro.

Va da sé che il master non fà altro che piazzare in faccia all’ascoltatore ciò che avete fatto nel mix, in modo netto e chiaro. Ed è qui che vengono fuori le eventuali problematiche. Se è vero che nel master, le vostre scelte tecniche e compositive vengono amplificate e definite in maniera chiara, non potete assolutamente aspettarvi miracoli. Un master non salva un mix, evidenzia solo ciò che già esiste. Un buon mix porterà ad un master eccellente, un mix mediocre porterà ad un master deludente. Da qui l’errore (amplificato anche da leggende metropolitane di produttori e compositori dell’ultimo minuto) secondo il quale si ritiene che un ingegnere del suono abbia la bacchetta magica.

In conclusione, siete voi a dover salvare il vostro brano. Come ho già spiegato, parte tutto dalle vostre capacità. Lavorate sul mix, svisceratelo, respiratelo, esercitatevi a missate più tipologie di brani, non esistono scorciatoie. Il fonico in studio non potrà sempre mettere delle generose pezze ad un mix sbilanciato e confezionato in modo approssimato. Ne abbiamo la riprova in produzioni gloriose fatte da professionisti come Chris Lord-Age, Tony Maserati, Brian Eno, produzioni che calcano la scena discografica da anni. Non prestate orecchio al sentire comune in questo campo, dove tutto viene reso facile dalla globalizzazione .
Spero di essere stato utile e di avervi chiarito le idee. Ora sono curioso di ascoltare le vostre metodologie, lasciate ogni vostro parere, opinione o eventuali domande nei commenti qui in basso.