Di consueto, pensando al termine “talento” (senza scomodare la Sacra Bibbia) si pensa alla innata capacità che si possiede in un determinato ramo dell’arte o di qualsiasi altra cosa, tipo l’abilità nello scolpire un blocco di marmo, la bravura nel progettare arredamenti d’interni ecc.
Ritengo però che poche volte ,come in questa occasione, il “talento” definisse nella sua interezza lessicale, la persona di cui, dal 20 aprile 2018, non facciamo altro, perlomeno nel nostro ambiente, che ripeterci quasi ossessivamente “sei stato chiamato via troppo presto”.
Per lui, Tim Bergling, noto al mondo della musica dance, e non solo, come AVICII, tutto era “troppo” e tutto era “talento”. Due termini che lo descrivono, a nostro modesto avviso, in pieno.
Quando, a soli 28 anni, vieni definito come il “DJ piu’ pagato al mondo” e “il talento compositivo più spiccato del mondo della notte”, ti rendi conto che la tua essenza stessa di artista é dirompente, quasi accecante, senza lasciare molto spazio all’immaginazione.
Avicii youngEppure, dietro questo giovanotto dal viso a tratti sornione, si nascondevano tante consapevolezze. Prima fra tutte, l’essere balzato agli onori della discografia a soli 20 anni. Produttori del calibro di DJ Tiesto e Calvin Harris, punte di diamante del panorama dei festival e del TomorrowLand, lo piazzavano in prima linea sui palchi, davanti a folle oceaniche di gente.
E lui, ci stava, con la sua faccia sbarazzina da svedese, agitando le braccia e giocando con i controlli della consolle mentre l’energia della sua musica arrivava ovunque. Un fulmine, un fuoco che bruciava tutto ciò che incontrava.
Forse “troppo”. Perché appunto, era tutto “troppo” per lui. Troppi soldi, troppa popolarità, tutto “troppo” presto, nella vita come nella sua scomparsa. Non solo per lui, ma anche per noi, dato che a soli 28 anni viene trovato privo di vita nella città di Muscat, in Oman. La sua agente diffonde infatti, per questa triste quanto sconcertante occasione un brevissimo comunicato, discreto, composto, quasi in contrasto con la sua “troppa” grandezza artistica:

“E’ con profonda tristezza che annunciamo la perdita di Tim Bergling, anche noto come Avicii. E’ stato trovato morto a Muscat, in Oman questo venerdì 20 aprile pomeriggio ora locale. La famiglia è devastata e chiediamo a tutti di rispettare il loro bisogno di privacy in questo momento difficile. Non verranno forniti altri comunicati”.

Forse, dentro di sé, lo aveva immaginato. Parlando di consapevolezza, e dei problemi di salute che un ragazzo così giovane si trovava già a dover affrontare (gli era stata diagnosticata una pancreatite nel 2016, per l’abuso di alcool, ragion per cui si era dovuto sottoporre ad interventi che gli comportarono la rimozione dell’appendice e della cistifellea), aveva deciso di ritirarsi dalle scene “live” nel 2016. Quei “live “ che fanno della figura del DJ quasi una rockstar al pari di Elton John o del compianto Michael Jackson. Festival ed eventi come appunto il “TomorrowLand” (appuntamento fisso per i DJ e i producers di musica elettronica ed EDM) dove ragazzi come lui tuonavano ritmi potenti e bassi ad onda quadra, associati ad atmosfere melodiose da “big masses”. Spettacolo di proporzioni enormi, che se non sai gestirle, ne vieni schiacciato. Ed era la prima consapevolezza che lo portò a dire “fermiamoci un attimo”.
E così tornò in studio, dove tutto era cominciato (nel 2008). Lui stesso ammise di aver bisogno di calmare quel “fuoco” fatto di luci e teste mobili che lo stava consumando “troppo” velocemente:

“Raggiungiamo tutti un punto nelle nostre vite e carriere in cui capiamo cosa conta di più per noi. Per me è creare musica. Questo è ciò per cui vivo, quello che sento per cui sono nato. L’anno scorso ho detto addio alle performance live, e molti di voi hanno pensato che fosse finita. Ma la fine dei live non significa la fine di Avicii o della mia musica. Invece sono tornato al posto dove tutto ha un senso, lo studio. Il prossimo passo sarà tutto sul mio amore nel fare musica per voi. E’ l’inizio di qualcosa di nuovo. Spero lo apprezzerete come io sono felice di farlo”

(Tim Bergling aka Avicii)

Ed é lì che Tim dava sfogo al vero se stesso. Il creativo, il compositore, in una parola l’artista. Da lì, dal suo habitat che lo aveva reso “Avicii”,termine che, in sanscrito, significava “senza onda”, indicando l’ultimo dei gironi dell’inferno buddista (era il motivo della sua inquietudine?). Da lì, dove aveva iniziato a tracciarsi una strada fatta di collaborazioni ad altissimi livelli, nonché di produzioni discografiche di sicuro effetto nella scena Dance ed EDM (di cui viene definito un precursore):
“Nel 2010 Tiësto ha individuato Avicii come la “miglior promessa DJ/produttore dell’anno” e lo ha invitato ad esibirsi una settimana al Privilege di Ibiza. Ha poi realizzato un remix del noto brano Sweet Dreams (Are Made of This), intitolato Swede Dreams.
Nel 2011 crea un nuovo alter ego, Tom Hangs, e firma un disco con i fratelli cantanti Shermanology, Blessed. 6º nella Top 100 pubblicata da DJ Mag a soli 22 anni. Questa è la sua seconda apparizione nella classifica dj più seguita al mondo, (infatti già nel 2010 si era piazzato in 39ª posizione grazie anche al singolo Bromance).

Il 28 ottobre 2011 è uscito il singolo Levels

E’ subito balzato ai primi posti nella classifica delle tracce più vendute sul sito di musica elettronica Beatport e ha debuttato alla decima posizione della classifica italiana e alla sessantaseiesima della Billboard Hot 100.

Il singolo campiona Something’s got a hold on me di Etta James ed è stato a sua volta campionato da Flo Rida nel brano Good feeling pubblicato nel 2011. Il 20 ottobre 2012 raggiunge il terzo piazzamento nella Top 100 DJ’s di DJ Magazine a soli 23 anni. Nell’aprile 2013 pubblica sul suo profilo SoundCloud e successivamente su quello Facebook, un promo mix che anticipa alcune tracce, tra le quali Wake Me Up, del disco True, che esce il 17 settembre successivo.

Il 20 aprile 2014 ha annunciato su Twitter che incomincerà a lavorare al suo secondo album. L’8 settembre, giorno del suo venticinquesimo compleanno, decide di prendere una pausa dal tour che perdurerà fino a febbraio 2015. Il 3 ottobre 2014 pubblica il singolo The Days, in collaborazione con Robbie Williams. Il 3 ottobre viene pubblicata Lose Myself prodotta dal cantante taiwanese Wang Leehom con la sua collaborazione. Il 15 dicembre 2014 pubblica il singolo The Nights. Sempre nel 2014 collabora con Madonna per la produzione dell’album Rebel Heart della cantante uscito nel marzo del 2015 e per stesura e produzione di alcuni brani in esso contenuti: Devil Pray, Wash All Over Me, HeartBreakCity, Messiah.

La mattina del 29 marzo, Avicii afferma che alla fine del 2016, smetterà con i live e i tour. Sembra però che non voglia smettere di produrre musica, infatti ha annunciato una sua possibile collaborazione con la cantante australiana Sia.
Il 29 aprile 2016 viene pubblicato Black cat, dodicesimo album in studio del cantante italiano Zucchero Fornaciari, all’interno del quale è presente anche la cover di Ten more days dello svedese. Successivamente Avicii diffonde tramite la sua newsletter un mail di ringraziamento per tutti i fan che lo hanno supportato.

Il 22 dicembre 2016 Avicii annuncia la separazione dal suo storico manager Ash Pournouri e dalla At Night Management, ad annunciarlo in modo ufficiale è stata la Billboard.

Quest’ultima ha anche espresso la volontà del disc-jockey svedese di far uscire il suo terzo album nel 2017. Il 3 agosto 2017 annuncia , tramite il suo account instagram, il rilascio del suo nuovo EP chiamato “AVĪCI (01)” uscito il 10 agosto dello stesso anno. L’11 settembre 2017 annuncia l’uscita di un documentario, Avicii: True Stories, che racconta il suo ritiro dai tour e presenta interviste di suoi colleghi come David Guetta, Wyclef Jean, Nile Rodgers e Chris Martin dei Coldplay che verrà poi rilasciato il 31 marzo 2018 via Netflix”.

Leggendo sopra, ci si rende conto di cosa questo ragazzo fosse per chi ama la musica in modo quasi viscerale. E di come quella sua inquietudine di cui accennavamo poc’anzi, si celasse dentro l’azzurro dei suoi occhi. La fama, il successo a livello mondiale, sono bestie non facili da gestire, soprattutto quando arrivi dov’era lui.

Se ne era reso conto, forse troppo tardi. Tornare indietro era possibile, ma il prezzo da pagare era stata una giovinezza stritolata da un sistema del quale lui stesso era una (inconsapevole?) vittima.

Ma come diceva lui stesso, era stato messo da Dio sulla terra per uno scopo, comporre. Lì stava il suo talento, la sua bravura, la sua capacità nel propagare quella positività che il suo stato d’animo cercava di fare uscire, oltre i demoni dello star system discografico. E chi aveva avuto il piacere di avvicinarlo, di conoscerlo, di lavorarci insieme, lo sapeva, lo aveva percepito:

“Le parole non possono descrivere come mi sento adesso … mi mancherai fratello”

DJ Tiësto


“Devastante notizia su Avicii, un’anima bellissima, appassionata ed estremamente talentuosa con ancora tante altre cose da dire. Il mio cuore va alla sua famiglia”

Calvin Harris


“Non ho parole. Ricordo quanto è stato straordinario creare “LonelyTogether”.
Condoglianze alla famiglia, agli amici e ai fan di Avicii che lo hanno supportato. Che riposi in pace. Andato troppo presto. Sono devastata”

Rita Ora


“Un peccato perdere una persona così giovane, un genio”

Eros Ramazzotti


“È successo qualcosa di veramente orribile. Abbiamo perso un amico con un cuore così bello e il mondo ha perso un musicista di incredibile talento. Grazie per le tue bellissime melodie, per il tempo che abbiamo condiviso in studio, suonando insieme come dj o semplicemente godendoci la vita da amici. Riposa in pace”.

David Guetta


“Il remix che ho fatto di ‘Levels’ non ha lasciato il mio set da quando lo feci nel 2011. Nonostante non fossimo ‘amici intimi’ provo questa profonda tristezza attraverso la connessione che abbiamo avuto grazie a questa canzone. Tim era davvero un genio e un innovatore, ma sensibile e umile. La tua musica sarà per sempre parte dalla mia e di tante altre vite. Forse è la cosa più vicina all’immortalità. Sappi che finché gli esseri umani saranno vivi su questo pianeta, rimarrai per sempre un’ispirazione. Grazie, Tim.”

Sonny John Moore aka Skrillex

avicii ripCi mancherai Tim. Mancherai a chi, osservandoti, pensava fosse tutto così semplice, senza sapere cosa c’è dietro. Mancherai soprattutto a quei giovani che viaggiavano su quel “fulmine a ciel sereno” che rappresentavi in consolle e tramite i tuoi dischi.
Anche a costo di essere logorroici, te ne sei andato “troppo” presto.
Fai ballare il danfloor dell’Eden.

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